Come risulta da alcune indagini condotte a livello europeo, la popolazione dei centri urbani trascorre in media il 95-97% del tempo negli ambienti confinati privati e pubblici (oltre 20 ore al giorno, delle quali circa la metà nella propria abitazione) e solo l’1% nell’ambiente esterno (outdoor).
Recenti studi di settore hanno confermato che, in presenza di fonti interne e con bassi livelli di ricircolo dell’aria, i livelli degli inquinanti riscontrabili negli ambienti indoor (in particolare i livelli dei composti organici volatili COV), possono essere superiori rispetto a quelli rilevati all’esterno, talvolta anche 10-20 volte maggiori, come nel caso della formaldeide (Salthammer T, Mentese S, Marutzky R. Formaldehyde in the indoor environment. Chemical Reviews 2010;110:2536-72.). Normalmente, gli occupanti degli edifici risultano esposti non a una singola sostanza, ma a una miscela di sostanze inquinanti, in concentrazioni variabili nello spazio e nel tempo, emesse da sorgenti che possono essere differenti per numero e tipologia.

Problematiche dell’inquinamento dell’aria indoor

  • l’aria indoor può essere più inquinata di quella outdoor, ma soprattutto le esposizioni indoor sono maggiori di quelle outdoor, proprio perché la quantità di tempo trascorso dalle persone all’interno degli ambienti confinati è superiore, rispetto a quello trascorso all’esterno
  • le persone possono essere esposte nell’arco di una stessa giornata all’azione nociva di inquinanti presenti negli ambienti di vita, di lavoro e sui mezzi di trasporto e le esposizioni possono causare effetti sulla salute a lungo termine anche piccole concentrazioni di inquinanti
  • il rischio espositivo, oltre a interessare una parte estesa della popolazione, risulta di particolare gravità per alcuni gruppi più suscettibili, quali bambini, anziani, malati cronici, che trascorrono negli ambienti indoor una percentuale di tempo particolarmente elevata
  • l’esposizione ad alcuni inquinanti presenti nell’aria indoor può essere responsabile della comparsa di specifiche patologie o dell’aggravamento di patologie preesistenti. Numerosi inquinanti indoor, in primo luogo il fumo passivo e i prodotti della combustione, contribuiscono all’aumento di incidenza di malattie respiratorie croniche, malattie cardiovascolari, asma ed allergie e/o al loro aggravamento.
    Alcuni inquinanti indoor contribuiscono ad aumentare l’incidenza tumori nella popolazione; la presenza di miscele di composti organici nell’aria indoor può causare effetti sub-clinici a carico del sistema nervoso periferico e centrale, che portano ad alterazioni del comportamento e della performance
  • un altro problema specifico dell’inquinamento dell’aria negli ambienti confinati è relativo alle limitate conoscenze delle sostanze emesse dai materiali usati negli edifici e del loro possibile impatto sulla salute.
    Nel settore delle costruzioni vengono usati migliaia di composti chimici a dosi elevate. Molti di questi composti rilasciati nell’aria entrano in contatto con gli individui presenti nell’edificio e vengono assorbiti dall’organismo. Considerazioni analoghe possono essere fatte per i materiali utilizzati nel settore dei trasporti e per i prodotti di largo consumo come detergenti, preservanti e materiali per le pulizie nelle abitazioni e in altri tipi di edifici. Valutazioni tossicologiche e del rischio per la salute sono disponibili solo per una piccola parte di questi inquinanti indoor.
          tratto da: www.salute.gov.it

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